Può un privato installare un impianto di video-sorveglianza su suolo pubblico?

In merito all’eventualità in cui vengano installati impianti di videosorveglianza da parte di privati su suolo pubblico è necessario specificare che questi possono avvenire in due modalità:

  1. la prima prevede il caso in cui le telecamere private inquadrano soltanto l’ingresso di un negozio, di una sede legale di una società o comunque aventi un raggio d’azione che riprende l’accesso di una proprietà privata.

 In questo caso il privato può installare l’impianto senza autorizzazioni e/o accordi con il Comune (fatti salvi gli obblighi di affissione informativa, tenuta registro dei trattamenti, etc.);

  1. la seconda prevede l’eventualità in cui le telecamere riprendono strade pubbliche (vie, parchi, zone aperte al pubblico, etc.).

In questo caso vige un generale divieto per il privato di essere titolare del trattamento di un impianto di videosorveglianza che riprenda aree pubbliche (a tal riguardo si legga l’art. 6, comma 7, della L. 38/2009 e l’art. 7 del D.L. 48/2017). 

Soltanto il Comune e/o le forze di polizia possono essere titolari di impianti di videosorveglianza che riprendono zone soggette a pubblico passaggio.

Dunque Il privato (associazione, libero professionista o impresa) che vuole installare un impianto di videosorveglianza sul suolo pubblico, che riprenda una strada pubblica, può farlo ma deve “consegnarlo” al Comune, il quale ne diventa l’unico Titolare del trattamento dei dati.

In termini meramente pratici questo significa che il privato può decidere di subire i costi di installazione di un impianto di VDS per conseguire indirettamente una maggiore vigilanza di un’area comunale.

Il Comune, invece, sarà tenuto ad affrontare i costi di manutenzione e di gestione dell’impianto, diventando, dal momento della consegna, l’unico soggetto Titolare del trattamento dei dati ripresi attraverso quell’impianto.

A tal riguardo preme specificare che: “il privato non avrà accesso e non tratterà in alcun modo i dati personali ripresi attraverso il sistema di videosorveglianza”.

Va da sè che la facoltà di installare un impianto di VDS su suolo pubblico, da parte di un privato, resta subordinata alla decisione del Comune. 

Infatti, come si è già detto, soltanto il Comune e/o le Forze di Polizia possono essere titolari di impianti di videosorveglianza che riprendono zone soggette a pubblico passaggio.

Dunque è facoltà del Comune autorizzare un privato all’installazione di un pianto di VDS su aree pubbliche qualora se ne ravvisino esigenze di pubblica utilità.

Nel caso in cui codesta Civica Amministrazione dovesse avvalorare la richiesta del privato cittadino, valutata la fondatezza e la sussistenza, dovrebbe:

Quali adempimenti deve porre in essere una Civica Amministrazione che accoglie la richiesta di installazione di un sistema di VDS, su suolo pubblico, da parte di un privato cittadino?

  1. modificare il Regolamento comunale sulla VDS prevedendo: la possibilità che i privati vengano coinvolti nella realizzazione di singoli punti di VDS orientati sulle vie pubbliche. 

Infatti, soltanto a seguito di integrazione/modifica del Regolamento, si può procedere a trattare dati mediante impianti di VDS privati consegnati al Comune;

  1. prendere possesso e titolarità dell’impianto che non potrà essere utilizzato dal privato;
  2. provvedere ad attuare tutti gli adempimenti previsti ex lege dalla normativa privacy, come: l’installazione della cartellonistica (informativa breve), realizzazioni di informativa estesa, nomina dei soggetti autorizzati a visualizzare le immagini e dei responsabili del trattamento, adottare misure di sicurezza adeguate ai sensi dell’art. 32 del G.D.P.R.