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Luci ed ombre dell’ e-Commerce: la truffa

Quando si parla di commercio elettronico si fa riferimento all’insieme degli scambi commerciali realizzati tra soggetti distanti tra loro i quali si servono di strumenti telematici.

In questo contesto, la contrattazione tra Consumatore e Professionista avviene con modalità diverse rispetto a quelle tradizionali.

In considerazione di ciò l’obbligo per il Professionista di fornire le informazioni essenziali sul proprio negozio e le informazioni contrattuali assume un ruolo fondamentale.

Infatti la conoscenza da parte del Consumatore digitale del venditore e delle condizioni generali di vendita è volta ad assicurare la formazione di un consenso in assenza di errori.

Siffatti, il Professionista che non fornisce correttamente le informazioni richieste dalla normativa sul Commercio Elettronico e su quella a tutela del Consumatore espone l’acquirente ad una elevato rischio.

In considerazione di ciò l’inadempimento contrattuale- dovuto alla mancata indicazione delle condizioni generali o delle generalità del Professionista- può assumere profili anche penalistici.

Il Consumatore digitale, un soggetto più debole

Il Consumatore digitale è un soggetto di per se più debole rispetto al Consumatore tradizionale.

Infatti, l’assenza di una trattativa tra venditore ed acquirente, la cd. “disintermediazione”, la scarsa padronanza con gli strumenti informatici e gli stessi difetti informativi sono fattori che amplificano il surplus di debolezza del Consumatore digitale.

Nel momento in cui un consumatore effettua un acquisto online si affida totalmente all’ e-Commerce.

Il fatto che, ad esempio, non sia possibile fisicamente visionare il bene o rapportarsi con una persona fisica non fa altro che aumentare la “debolezza” del Consumatore digitale.

Chi acquista online è costretto a fidarsi.

La fiducia del Consumatore digitale è di fatto il trigger point che permette ai malintenzionati di raggirare il legittimo affidamento sfruttando le particolari condizioni della vendita a distanza.

Il Cyberspazio: terreno fertile per i malintenzionati

La vendita a distanza attraverso l’e-Commerce è caratterizzata anche da effetti ambientali.

Il contesto in cui avviene l’acquisto di un bene o un servizio online è terreno fertile per i malintenzionati, i quali possono sfruttare a loro piacimento la dematerializzazione del luogo in cui la condotta viene posta in essere.

La mancanza di un luogo fisico in cui poter tornare dopo l’acquisto e l’apparente anonimato della rete per chi vende possono agevolare le condotte criminali.

Il luogo digitale in cui avvengono truffe o frodi informatiche può essere variegato.

Il Consumatore digitale è un soggetto “fragile” sia quando acquista su siti più affidabili sia quando acquista su siti meno affidabili.

Per tale ragione il Consumatore digitale va tutelato a prescindere, sia dal punto di vista civile sia dal punto di vista penale.

Tutele per il Consumatore digitale

Il Consumatore digitale che sia stato soggetto di artifici e raggiri può agire sia tramite una tutela civile sia tramite una tutela penale.

Dal punto di vista civilistico il Consumatore digitale che ha subito una truffa telematica potrà agire mediante un’azione risarcitoria nei confronti del titolare dell’ e-Commerce.

Per azionare una tutela civile è sufficiente l’inadempimento contrattuale mentre per la tutela penale è necessario che la vittima sia stata invogliata a concludere l’acquisto.

Dal punto di vista penale, infatti, oltre all’inadempimento contrattuale è richiesto anche il verificarsi di artifici e raggiri da parte dell’ e-Commerce.

La condotta penale così descritta integra in astratto il reato di truffa telematica ex art. 640 c.p.

Infatti lo scopo del reo è quello di indurre l’acquirente ad effettuare un atto di disposizione patrimoniale per danneggiarsi.

La truffa è consumata nel momento in cui il soggetto agente consegue definitivamente un ingiusto profitto.

Un esempio di truffa telematica può essere rappresentata anche dal venditore che spinge il Consumatore ad acquistare un bene/servizio ormai terminato o non disponibile.

Diversi possono essere i campi di applicazione del reato di truffa in ambito di e-Commerce e tutti comportano un danno economico all’acquirente digitale.

Come evitare profili di responsabilità penale per un e-Commerce?

Ancora una volta l’importanza della redazione di un e-Commerce che prenda in seria considerazione gli obblighi informativi e la redazione di termini contrattuali trasparenti e a tutela del Consumatore è fondamentale.

Non ottemperare ai cd. “obblighi informativi” previsti dall’art. 7 e 12 del Codice del Commercio elettronico espone il titolare dell’e-Commerce a travalicare i limiti della buona fede.

In questo modo si viola anche l’obbligo di lealtà commerciale (art. 1337 c.c.) secondo cui le parti di una trattativa devono informare la controparte sugli elementi essenziali per la formazione del convincimento negoziale.

Anche non predisporre nel proprio e-Commerce le condizioni generali del contratto (cd. “Termini e Condizioni”) può dare luogo a responsabilità penale oltre che civile.

Se a questo aggiungiamo poi la presenza di informazioni cd. distruttive o false la realizzazione della truffa contrattuale è completa.

Infatti, chiunque abbia un e-Commerce e venda prodotti o servizi online deve essere conscio del fatto che esistono normative che regolamentano il commercio digitale.

Dunque il mancato adeguamento alle normative di riferimento può avere risvolti civili e penali.

Ciò che può rilevare ai fini di responsabilità di varia natura non è soltanto la volontà del titolare dell’ e-Commerce di truffare il Consumatore digitale ma anche la semplice inadempienza agli obblighi normativi.

In considerazione di ciò l’approccio dell’ e-Commerce deve essere sempre improntato alla prevenzione e alla tutela del Consumatore digitale.

Usufruire della tecnologia per aumentare le vendite dimenticandosi della tutela del Consumatore può esporre chiunque a responsabilità di varia natura.

Pertanto è necessario costruire strutture commerciali digitali che tengano costantemente il proprio focus sul Consumatore digitale.

I benefici non si avranno soltanto nella prevenzione dei problemi legali (civili e penali) ma anche nella fidelizzazione della clientela.