Che cosa è il diritto di recesso?
Il diritto di recesso (o “ripensamento”) è disciplinato per gli acquisti online all’interno del Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005) e prevede un termine di 14 giorni per recedere dal contratto.
Il Consumatore, inoltre, non è tenuto a fornire nessuna spiegazione del motivo del ripensamento.
Dal punto di vista normativo il “diritto di recesso” è disciplinato dagli artt. 52 – 59 del Codice del Consumo, i quali sono stati modificati a seguito dell’emanazione del D. Lgs. 21/2014.
E’ importante approfondire questa questione perchè il D. Lgs. 21/2014 ha di fatto recepito la direttiva 2011/83/UE la quale ha espressamente previsto che in tutta l’area UE il termine per esercitare il diritto di recesso è pari a 14 giorni.
Da quando decorre il diritto di recesso?
Dipende se il tuo cliente ha acquistato un bene o un servizio.
Se ha acquistato un bene (es. libro, scarpe, telefono, etc.) la decorrenza è dal giorno dell’avvenuta consegna del bene.
Se ha acquistato un servizio la decorrenza è dal giorno della conclusione del contratto.
E’ sempre obbligatorio concedere il diritto di recesso?
Il diritto di recesso è sempre obbligatorio se vendi prodotti o servizi a consumatori.
Dunque se la vendita è stata fatta ad un professionista o ad una persona giuridica, allora non sei obbligato a riconoscere il diritto di recesso.
Il professionista o l’azienda è colui il quale acquista inserendo la propria partita IVA.
Ma c’è anche dell’altro.
Perchè l’art. 59 del Codice del Consumo elenca una serie di prodotti o servizi a cui non si applica il diritto di recesso, come ad esempio:
- la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
- la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
- a fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
- la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
- la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.
Se vendo videocorsi o “file digitali” sono tenuto a riconoscere il diritto di recesso?
Nel caso di vendita online di “file digitali” (come ad esempio i videocorsi), scaricabili mediante download, puoi non concedere il diritto di recesso.
Attenzione però!
E’ necessario inserirlo per iscritto nelle “Condizioni generali di vendita” ed aggiungere una clausola espressa che informi il consumatore della perdita del diritto di recesso connesso all’acquisto del file su supporto immateriale.
Se il mio cliente ha acquistato, in una volta sola, più beni che però gli vengono consegnati separatamente, da quando decorre il termine per il diritto di recesso?
In questo caso dovrà aversi riguardo al momento in cui il consumatore acquisisce il possesso fisico dell’ultimo bene.
Che cosa succede se non ho informato il mio cliente dell’esistenza del diritto di recesso?
Se non hai comunicato al consumatore l’esistenza del diritto di recesso, il termine non sarà più di quattordici giorni ma bensì di dodici mesi e quattordici giorni.
Puoi risolvere questo problema però, informando successivamente il cliente. In questo caso il termine scadrà quattordici giorni dopo.
Chi deve pagare le spese di spedizione sostenute con l’acquisto del bene?
Sarai tu a dover rimborsare, oltre il costo del bene, anche le spese di spedizione sostenute dal consumatore al momento dell’acquisto.
Chi paga le spese di restituzione del bene?
Sarai ancora tu a dover rimborsare le spese di restituzione del bene.
A meno che tu non lo abbia espressamente previsto nelle Condizioni generali di vendita.
In questo caso sarà il consumatore a doverle sostenere.
Entro quanto tempo devo rimborsagli tutti i pagamenti ricevuti?
Sei tenuto a rimborsare tutti i pagamenti ricevuti, eventualmente comprensivi delle spese di consegna, entro quattordici giorni.
Il termine dei quattordici giorni va calcolato dal giorno in cui sei stato informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto.
Diritto di recesso e reso sono la stessa cosa?
Assolutamente NO.
La differenza sostanziale è che: il diritto di recesso è obbligatorio (quando vendi a consumatori), mentre il reso è facoltativo.
Il reso può essere concesso a discrezione dell’e-commerce ed ha la finalità di invogliare il cliente ad acquistare.
Ovviamente starà a te definire modi, tempi e modalità di esercizio per il reso.
Che cosa devo fare per rispettare la normativa sul diritto di recesso?
Devi ottemperare agli “obblighi di informazione” previsti dall’art. 49 del Codice del Consumo.
In pratica è necessario provvedere ad informare, nelle Condizioni generali di vendita ed eventualmente in una Policy reso specifica, tutti i tuoi clienti del loro diritto di recesso e delle modalità di esercizio.
Inoltre, devi fornire al tuo cliente anche una modulistica per l’esercizio del diritto di recesso. Sarà poi il consumatore a decidere se utilizzarla oppure trasmetterti “una qualsiasi altra dichiarazione esplicita della sua decisione di recedere dal contratto”.
Poi non è consigliabile acquistare documenti legali (come Termini e Condizioni, Policy di reso, Privacy Policy, Cookie Policy) dai generatori automatici di policy.
Ogni e-commerce è un mondo a se e per prevenire rischi e problemi legali è meglio affidarsi ad uno Studio Legale specializzato.